La frase che ho usato come foto per continuare la descrizione di cosa E’ e cosa NON è per me questa professione, l’avevo ideata ben dieci anni fa ed era lo slogan di apertura di una delle pagine del mio precedente sito. E’ tuttora fortemente valida perché rappresenta il mio modo di essere, di lavorare e la mia storia.
Non è dirti cosa ti sta bene perché piace a me. Non è esaudire un mio desiderio
(COSA E’ per me…) Questo è un aspetto che considero fondamentale ed è anche uno dei miei punti di forza grazie alla mia preparazione ed esperienza come Counselor; è anche ciò che fa di me un professionista e mi differenzia dai consigli che può dare un’amica, un conoscente, un parente.
Tutto ciò che propongo sarà solo e soltanto perché funzionale e idoneo a raggiungere l’obiettivo definito insieme. Questo significa che ho la capacità di differenziare ciò che appartiene a me, ai miei gusti, al mio stile, da quello che invece è meglio per il mio cliente.
Non è standardizzare il tuo look. Non è omologare
(COSA E’ per me…) Anche se ci sono delle tecniche sulle quali mi baso per il mio lavoro, ogni informazione, dettaglio, suggerimento viene personalizzato e reso unico così come è unico ogni cliente e ogni persona. Per cui anche se una persona appartenesse alla stessa stagione in ambito armocromia e avesse, ad esempio, la stessa morfologia di viso di un’altra, è impossibile che entrambe possano ricevere da me gli stessi consigli perché la loro personalità sarà diversa, il loro stile sarà diverso e anche l’obiettivo e il messaggio che vorranno trasmettere con la loro immagine sarà diverso.
Non è giudicare te, il tuo modo di essere e soprattutto il tuo modo di vestire. Non è sentirmi migliore di te
(COSA E’ per me…) Durante gli incontri di raccolta informazioni i miei clienti tendono a giustificare le loro risposte nei miei confronti e si sentono in difetto pensando che qualche loro affermazione possa non essere “corretta” o “giusta”.
A me piacciono molto quei momenti perché li considero uno dei punti di svolta nella relazione.
Come Counselor sono stata formata all’accettazione incondizionata, all’assoluta assenza di giudizio nei confronti di ciò che dice il mio cliente e considero questo mio modo di essere una caratteristica differenziante che riesco a traslare nella mia attività di consulente d’immagine.
Più che risposte “corrette” o “giuste” quello che faccio è valutare se le affermazioni del mio cliente sono o non sono in linea con il suo obiettivo e quanto lo stato attuale si distanzia dallo stato desiderato. Quello che faccio, è “semplicemente” rimandare questa differenza e invitare il cliente a fare una riflessione per intraprendere un’azione efficace e attivante del suo cambiamento.
Non è proiettarsi verso un mio obiettivo. Non è obbligarti a fare qualcosa se tu o il tuo contesto personale non te lo permettono
(COSA E’ per me…) Grazie ad alcune tecniche di coaching e quindi all’uso di domande poste in un certo modo, riesco a rimanere focalizzata sull’obiettivo che il mio cliente vuole raggiungere e soprattutto scoprire se ci possono essere degli ostacoli personali diretti o indiretti che invece possono rallentare o addirittura impedire il raggiungimento di tale obiettivo.
Sempre grazie a queste tecniche posso, insieme al cliente, analizzare quali ostacoli possono essere superati e in che tempi e quali invece richiedono un eventuale piano b). Questo permette di evitare fallimenti e frustrazioni e attivare nel cliente anche la consapevolezza che non tutti gli ostacoli sono delle limitazioni.
Non è dirti come diventare o a chi dover assomigliare
(COSA E’ per me…) Ho ripetuto più volte il concetto che un percorso di consulenza insieme a me è all’insegna della centratura sul cliente, sui suoi bisogni, caratteristiche e obiettivi. Proprio per questo non sarà il diventare la copia di qualcun altro, ma il diventare consapevole di quello che sei e di come poterlo trasmetterlo immediatamente agli altri attraverso la tua immagine esteriore.
